L’onda lunga delle proteste per la morte di George Floyd a Houston (Usa) ha fatto una vittima eccellente in Belgio. Ad Anversa la statua di Leopoldo II è stata rimossa in seguito alle proteste del movimento Black Lives Matter. Da tempo gli attivisti anti razzisti ne chiedevano la rimozione perché il monumento celebrava un sovrano sotto il cui regno furono uccisi 10 milioni di lavoratori congolesi (allora il Congo era un dominio personale del re e non una colonia belga). Lunedì scorso i manifestanti anti-razzisti avevano deturpato la statua. La autorità si sono così convinte a rimuoverla.
Stessa sorte potrebbe spettare alla statua dedicata a Cecil Rhodes a Oxford. Imprenditore spregiudicato, esploratore, occupò la vasta regione al Nord del Sudafrica (attuali Zimbabwe, Zambia e Malawi) nella quale instaurò un dominio personale. Solo nel 1924 i suoi possedimenti passarono ufficialmente al Regno Unito.
Da tempo, a Oxford, viene chiesta la rimozione del monumento. Un gruppo di consiglieri comunali ha appoggiato la campagna per rimuoverla e ha invitato l’Università di Oxford a «decolonizzarsi» sostenendo che la statua all’Oriel College è «incompatibile» con «l’impegno della città nei confronti dell’antirazzismo».
Le proteste contro il monumento sono riprese dopo la morte di George Floyd. Numerose persone hanno partecipato a una manifestazione a favore della rimozione. Secondo i manifestanti, Rhodes è una figura che rappresenta la supremazia bianca ed è intrisa di colonialismo e razzismo.
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