Il governo beninese ha fornito dettagli sul processo che gli afrodiscendenti devono affrontare per ottenere la cittadinanza beninese.
Durante la sua visita di tre giorni in Brasile, la scorsa settimana, il presidente del Benin Patrice Talon ha annunciato la decisione di aprire la cittadinanza beninese “a tutti gli afrodiscendenti che lo desiderano”. Un’annuncio dalla portata storica, che il governo di Cotonou ha deciso di dettagliare e inquadrare meglio: attraverso una nota del vicesegretario generale, e portavoce del governo, Léandre Wilfried Houngbédji, infatti, Cotonou ha fornito dettagli sul progetto e sul processo che porta all’ottenimento della nazionalità beninese.
UN disegno di legge in tal senso è stato presentato dal governo all’Assemblea nazionale: il decreto transitorio è stato adottato nel corso del Consiglio dei Ministri di mercoledì 8 maggio 2024. Secondo il decreto, agli afrodiscendenti che hanno beneficiato della nazionalità beninese senza riconoscimento saranno conferiti “tutti i diritti e gli obblighi ad essa connessi” ma con qualche eccezione: gli afrodiscendenti potranno beneficiare di tutti i diritti legati alla nazionalità, ad eccezione dei “diritti politici e dell’accesso alla funzione pubblica beninese”.
Come ha chiarito Houngbédji infatti, la nazionalità che verrà concessa agli afrodiscendenti non è una nazionalità “a pieno titolo” ma una nazionalità per riconoscimento, che può aprire a sua volta ad una cittadinanza piena, che permette a un espatriato che ha trascorso almeno 5 anni in Benin di naturalizzarsi come cittadino beninese e addirittura di candidarsi alla carica di presidente della Repubblica.