Incuneato nell’Africa occidentale, tra Nigeria e Togo, il piccolo e povero Benin offre imprevedibili attrazioni: la regione montuosa dell’Atakora, il villaggio lacustre di Ganvie, il Parco Nazionale della Pendjari.
E Ouidah, città di grande importanza storica e culturale, già capitale della Costa degli Schiavi nel XVII secolo. Qui Bruce Chatwin, grande scrittore e viaggiatore britannico, ha ambientato un suo celebre libro, Il viceré di Ouidah, che racconta la tragica epopea di Francisco, alias Francisco Félix De Souza, il più crudele e potente dei negrieri. Ancora oggi nelle case di Ouidah i suoi ritratti campeggiano assieme alle immagini delle divinità vodù (da non perdere a gennaio il Voodoo Festival).
Dopo aver visitato le fortezze della tratta e il ricco museo storico, percorrete la Route des Esclaves, una strada lunga quattro chilometri che dalla città conduce alle splendide spiagge, fino alla “Porta del non Ritorno” dove un tempo venivano imbarcati gli schiavi. La via è oggi costeggiata di feticci, statue e alberi rigogliosi.
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