Benin: tentato colpo di Stato, 20 anni a Boko e Homeky

di claudia

Al termine di un processo durato una decina di giorni, la Corte per la repressione dei reati economici e del terrorismo (Criet) del Benin ha condannato a 20 anni di carcere tre persone, accusate di aver guidato un tentativo di colpo di Stato a settembre. I condannati sono l’imprenditore Olivier Boko, amico intimo del presidente Patrice Talon, Oswald Homéky, ex ministro dello Sport sotto Patrice Talon, e Rock Niéri, imprenditore e cognato di Olivier Boko.

Oltre alla pena detentiva, a ciascuno degli imputati è stata inflitta una multa di 4,5 miliardi di franchi Cfa, pari a circa 7,151 milioni di dollari. Tutti e tre dovranno inoltre pagare congiuntamente 60 miliardi di franchi Cfa, ovvero circa 95,36 milioni di dollari, come risarcimento per i danni arrecati allo Stato.

Lo riportano i media beninesi, che all’udienza di ieri hanno partecipato in massa. Il processo infatti ha avuto molta eco nel Paese: i tre sono stati giudicati colpevoli, tra le altre cose, di cospirazione contro l’autorità dello Stato e corruzione di un pubblico ufficiale. Olivier Boko e Oswald Homéky erano presenti in aula alla lettura della sentenza mentre Rock Niéri è latitante ed è stato processato in contumacia. Il tribunale ha emesso un mandato di arresto nei suoi confronti.

Al processo ci sono state anche delle assoluzioni: è il caso di Corneille Gbaguidi Ahotognon, giudicato “non coinvolto” dalla Corte, del contabile Crépin Adjibekoun N’gbekinho, assolto con il beneficio del dubbio, dell’autista Ganiou Sanoussi, perseguito per falsificazione di documenti e assolto con sentenza definitiva. La difesa degli imputati ha ora due settimane per presentare ricorso.

Il tentato colpo di stato avrebbe luogo nella notte tra il 23 e il 24 settembre 2024: Olivier Boko, un potente uomo d’affari e personaggio molto influente nell’entourage del presidente Talon, è stato arrestato e, pochi minuti dopo, anche uno dei suoi uomini di fiducia, l’ex ministro dello Sport Oswald Homeky, è stato arrestato nella sua abitazione di Cotonou. Nell’abitazione dell’ex ministro è stata rinvenuta una somma di 1,5 miliardi di franchi Cfa, pari a circa 2,3 milioni di dollari, denaro che secondo la procura beninese era destinato al colonnello Djimon Dieudonné Tévoédjrè, capo della sicurezza del presidente Patrice Talon, che era stato ingaggiato per guidare il colpo di stato. Tévoédjrè è comparso come testimone durante il processo e ha confermato di essere stato inizialmente coinvolto da Boko e Homeky, di avere finto un accordo con loro e di avere poi informato il suo capo, il presidente Talon, del piano di colpo di stato ordito ai suoi danni: il militare, al processo, ha parlato di “un dovere di lealtà verso la Repubblica”. 

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