A Benin City, nel corso del 2021 sarà avviato un grande scavo archeologico che riporterà alla luce le antiche mura di Edo e i resti del palazzo imperiale. Su queste vestigia sarà poi costruito un museo (nell’immagine, il rendering dell’edificio), dove i manufatti storici già presenti in Nigeria e quelli che rientreranno grazie agli accordi via via negoziati in seno al dibattito sulla restituzione, troveranno una degna esposizione.
A dare l’annuncio del megaprogetto (che conta già su un finanziamento di quattro milioni di dollari), alla fine dello scorso anno, sono stati il Legacy Restoration Trust (organizzazione non profit nigeriana che si sta occupando anche istituzionalmente del recupero e della valorizzazione del patrimonio storico e artistico di Benin City), il British Museum (che detiene oltre 900 oggetti provenienti dall’Impero del Benin) e lo studio Adjaye Associates. L’archistar di origine ghanese David Adjaye è stato infatti incaricato del progetto.
L’Edo Museum of West African Art non si limiterà ad accogliere gli oggetti come un museo tradizionale, ha spiegato Adjaye. La sua struttura incorporerà i resti archeologici, le mura ortogonali e il reticolo di cortili dell’antica capitale, e sarà una parte attiva ed esplicativa del progetto espositivo: «Avrà la funzione di richiamare memorie collettive perdute del passato, favorendo la comprensione della grandezza e dell’importanza di queste civiltà e culture».
Nei padiglioni troveranno spazio oggetti antichi e anche opere di arte contemporanea. Nel rendering fotografico del museo si vedono, per esempio, le splendide Flying Girls della scultrice Peju Alatise. L’intenzione è di dar vita a un polo culturale che valorizzi a 360 gradi il patrimonio culturale nigeriano.
(Stefania Ragusa)