In Libia gli è stata affidata una «mission impossible», ma Bernardino León ha i mezzi e la capacità di portarla a termine. Perché, se fuori dal suo Paese e al di là di una cerchia di addetti ai lavori, è poco conosciuto, in realtà ha una vastissima esperienza, maturata soprattutto in Medio Oriente.
Cinquant’anni, spagnolo, è entrato in diplomazia nel 1989. È ai primi passi in diplomazia che incontra Miguel Angel Moratinos, il rappresentante dell’Unione europea in Medio Oriente. Con lui che lavora per quattro anni, facendosi le ossa in una delle regioni più complicate e problematiche del mondo. L’esperienza maturata e le capacità dimostrate lo fanno notare in ambiente politico. È così che, dal 2004 al 2008, lavora come segretario di Stato agli Affari esteri sotto il Governo di José Luis Rodríguez Zapatero e poi segretario generale del gabinetto del Primo ministro fino al 2011.
Ma è proprio nel 2011 che Bernardino León torna al mondo diplomatico a tempo pieno. Viene infatti nominato Rappresentante speciale dell’Unione europea per il Mediterraneo del Sud. Incarico che mantiene fino al 2014 e gli permettere di vivere in presa diretta le rivoluzioni che sconvolgono il mondo arabo. Lavora nel silenzio e nell’anonimato, ma la sua azione lascia il segno. È lui che, di fronte all’impasse della politica tunisina, favorisce l’incontro tra Béji Caid Essebsi e Rachid Ghannouchi. Sarà da quell’incontro che nascerà il Governo di unità nazionale che porterà alla stabilizzazione del Paese.
Nell’agosto 2014 è stato poi nominato Rappresentante speciale dell’Onu per la Libia. Si trova subito coinvolto nelle dispute tra le varie fazioni e deve fare i conti con la protervia delle milizie. Ma è subito chiaro con i leader libici: «Non avete che due scelte di fronte a voi: un accordo politico o il caos». E con determinazione riesce a organizzare i primi incontri a Ginevra. Seguiti da quelli in Marocco e in Algeria. I risultati non sono ancora arrivati. La situazione è complessa. Ma León è un mastino che difficilmente si lascerà scappare la preda.