Nato in Angola come José Adelino Barceló de Carvalho, Bonga è stato un grande critico del colonialismo portoghese e le sue canzoni hanno fatto da colonna sonora alla lotta contro il colonialismo.
Oggi 74enne, da trent’anni trasferitosi quasi in pianta stabile in Europa, in questo nuovo lavoro si crogiola in quel sentimento che si identifica in una parola, saudade, che non è traducibile solo con “nostalgia”. È uno stato dell’anima, una condizione culturale, una forma di poesia trasportata sul pentagramma. Il risultato è una manciata di canzoni che trasudano languore.
(Claudio Agostoni)