Botswana, acqua stagnante uccide più di trecento elefanti nell’Okavango

di claudia
elefanti

Un’indagine scientifica ha rivelato che la morte improvvisa di almeno 350 elefanti nel Delta dell’Okavango, in Botswana, avvenuta tra maggio e giugno 2020, è stata causata da “una miscela tossica” di cianotossine prodotte da cianobatteri presenti in acque stagnanti. Questi microrganismi, che proliferano durante le fioriture di alghe tossiche, hanno contaminato 20 abbeveratoi in un’area di 6.000 chilometri quadrati.

Secondo lo studio condotto dal King’s College di Londra, le condizioni ambientali – tra cui temperature elevate e un elevato carico di nutrienti – hanno favorito la proliferazione dei cianobatteri. Dopo aver bevuto da queste pozze, gli elefanti, spesso già provati dal caldo e dalla scarsità d’acqua, sono morti in media entro 88 ore, evidenziando l’elevata tossicità delle sostanze ingerite. Le indagini iniziali avevano escluso cause come il bracconaggio e malattie virali o batteriche. Le carcasse trovate con zanne intatte e la distribuzione geografica delle morti hanno orientato i ricercatori verso cause ambientali.

Davide Lomeo, uno degli autori dello studio, ha sottolineato che la mancanza di campioni di tessuto freschi, causata dalle restrizioni dettate dal Covid-19 in vigore al momento dell’evento, ha impedito conferme definitive, ma i dati disponibili suggeriscono un legame chiaro tra le cianotossine e la moria.

La situazione evidenzia il rischio crescente di eventi simili a causa del cambiamento climatico e della contaminazione delle risorse idriche, mettendo in pericolo non solo gli elefanti, ma l’intero ecosistema. I ricercatori avvertono che le condizioni che hanno portato a questa tragedia potrebbero ripresentarsi, colpendo anche altre specie animali in regioni aride.

Le autorità del Botswana, che hanno ufficialmente attribuito la moria alle tossine cianobatteriche, sono state sollecitate a intensificare la sorveglianza della qualità dell’acqua e a promuovere azioni di conservazione per prevenire ulteriori disastri ecologici.

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