Alla luce degli ultimi dati in possesso sui casi di bracconaggio il governo do Gaborone ha espresso la sua grande preoccupazione per quanto riguarda la perdita di rinoceronti nel paese dell’Africa australe.
Come riportato da News 24, da aprile, nove rinoceronti sono stati cacciati nel Pese, più di uno al mese, il che rappresenta una media senza precedenti che, stando a quanto dichiarato dalle autorità governative, fa pronosticare una perdita completa della specie nel Paese entro il 2021.
Negli ultimi anni, il bracconaggio e il mutamento dell’habitat hanno ridotto la popolazione da migliaia di esemplari a poco meno di 400 e secondo il Rhino Conservation Botswana la maggior parte sono si trovano nel Delta dell’Okavango.
«Se il bracconaggio continua a questo ritmo, tra un anno o due non ci saranno più rinoceronti in Botswana, in particolare il rinoceronte nero», ha dichiarato Mmadi Reuben, coordinatrice del dipartimento faunistico.
Mentre i rinoceronti bianchi meridionali sono stati salvati dall’estinzione, i rinoceronti neri sono ancora minacciati, con solo circa 4.200 esemplari allo stato brado. Meno di 20 si trovano in Botswana.
Il paese ha un approccio di “tolleranza zero” nei confronti del bracconaggio, che però si sta intensificando nella regione, fomentato dalla domanda di corno di rinoceronte nei paesi asiatici. Venduto per circa 55mila euro al kg sul mercato nero, il corno di rinoceronte viene utilizzato nella medicina tradizionale o come simbolo di ricchezza e successo. I bracconieri sono sempre di più, mentre le autorità del paese denunciano di non avere forze sufficienti per contrastarli.
Un problema che riguarda anche il vicino Sudafrica che ha perso più di 7100 rinoceronti negli ultimi dieci anni, di cui 769 nel 2018.