In Algeria, in una lettera inviata alla nazione lunedì 18 marzo, il presidente Abdelaziz Bouteflika ha confermato che resterà in carica fino alla fine della transizione. La missiva, pubblicata alla vigilia dell’anniversario del 19 marzo 1962, data della firma degli accordi di Evian e di inizio del processo di indipendenza dell’Algeria, il presidente Abdelaziz Bouteflika scrive che convocherà una Conferenza nazionale che dovrà «rinnovare i sistemi politico, economico e sociale».
Il presidente si è impegnato per una transizione graduale al termine del suo quarto mandato (che scade tra un mese e mezzo). Non ha specificato quanto durerà la transizione, ma ha confermato che lui rimarrà al potere. Al mattino, il capo di stato maggiore dell’esercito gli aveva chiesto che fossero trovate soluzioni «il prima possibile» per uscire dalla crisi. Ahmed Gaid Salah, amico intimo di Abdelaziz Bouteflika, ha anche salutato il patriottismo e la civiltà degli algerini, che hanno dimostrato con calma e senza incidenti per un mese.
Delusione da parte dei manifestanti che avevano marciato in tutto il Paese venerdì, chiedendo le sue dimissioni. Per gran parte della società civile, la promessa del presidente di presentare una nuova Costituzione e un referendum in seguito ai lavori della Conferenza nazionale non è sufficiente.