Venticinque migranti africani sono stati salvati lo scorso fine settimana da pescatori al largo delle coste del Brasile. Il gruppo comprendeva senegalesi, guineani, nigeriani e sierraleonesi che avevano lasciato l’Africa occidentale cinque settimane fa.
Il salvataggio è la conferma che, chiuse le rotte verso l’Europa, gli africani stanno cercando nuove rotte verso l’America latina. La loro odissea è iniziata a Capo Verde, al largo del Senegal, a metà aprile. Dopo aver pagato mille euro ai contrabbandieri, sono salpati per il Brasile, dove speravano di trovare lavoro. La traversata in catamarano è diventata un incubo. Il Gps, il navigatore satellitare necessario per trovare la rotta, si è però subito guastato. Pochi giorni dopo si è rotto anche il motore, che non era abbastanza potente e resistente per coprire i 3.500 chilometri. Anche il carburante a bordo non era quello giusto.
I migranti hanno Abbiamo quindi issato le vele. Ma la sfortuna li ha colpiti un’altra volta perché il catamarano ha perso l’albero. La barca è andata così alla deriva in alto mare. I pescatori li hanno salvati a 110 chilometri dallo Stato di Maranhao, nel Nord-Est del Brasile.
I 25 passeggeri africani, di età compresa tra i 19 e i 35 anni, sono attualmente ospitati in un centro sportivo a Sao Luis do Maranhao, la capitale dello Stato, dove vengono curati. Due contrabbandieri, che la polizia descrive come «coyote», sono stati arrestati.