Il processo per l’assassinio del “padre della rivoluzione” burkinabè Thomas Sankara, si aprirà oggi a 34 anni di distanza dall’assassinio. Quattordici persone, tra cui l’ex presidente Blaise Compaoré, saranno processate per attacco alla sicurezza dello Stato e complicità in omicidio.
Salito al potere con un colpo di stato nel 1983, il presidente Sankara, soprannominato il “Che Guevara africano”, fu ucciso all’età di 37 anni in un golpe che portò alla guida del Burkina Faso il suo compagno di battaglie Blaise Compaorè. Quest’ultimo è rimasto poi al potere per 27 anni, prima di essere rovesciato a seguito di un’insurrezione popolare nel 2014 che lo ha costretto ad un esilio in Costa d’Avorio. Il principale accusato Blaise Compaoré, oggi 70enne, non andrà a Ouagadougou per il processo come annunciato dai suoi avvocati. Un evento molto atteso non solo in Burkina Faso, visto che per seguirlo sono accreditati più di duecento giornalisti provenienti da tutto il mondo