Burkina Faso, continui gravi attacchi islamisti nel nord e nel nord-est

di claudia

Domenica a Séguénega, nel nord del Burkina Faso, un distaccamento dell’esercito è stato preso di mira da un attacco islamista ma, a distanza di due giorni, lo Stato maggiore della difesa burkinabé non ha ancora comunicato né commentato nulla su quanto avvenuto.

Si tratta, nella sua particolarità, di una notizia: la giunta militare burkinabé è solita condividere gioie (soprattutto) e dolori (meno) in materia di operazioni di sicurezza e combattimento, ma la situazione nel nord del Paese sarebbe abbastanza grave da aver fatto propendere la giunta per l’oscuramento informativo su quanto sta accadendo. Secondo Rfi, dalla scorsa settimana sono almeno quattro gli attacchi avvenuti nel nord e nell’est del Paese, attacchi tutti ufficialmente rivendicati dal Gruppo di sostegno all’Islam e ai musulmani (Jnim, legato ad al-Qaeda) e tutti mortali.

Il primo attacco è avvenuto a Tanwalbougou, nei pressi di Fada N’Gourma: secondo fonti locali, un distaccamento della gendarmeria è stato attaccato e si deplora la perduta di 12 gendarmi e diversi Volontari per la difesa della patria (Vdp, ausiliari civili dell’esercito). Il secondo attacco è avvenuto a Balga, dove i jihadisti hanno ordinato agli abitanti di abbandonare il villaggio per paura di rappresaglie. Il giorno dopo, nella regione del Centro-Nord, precisamente a Dargo un distaccamento dell’esercito è stato preso di mira: secondo le testimonianze raccolte da Rfi, i soldati hanno abbandonato le loro postazioni di fronte all’enorme numero di combattenti armati, che erano armati anche di telecamere e telefonini: sono decine i videi diffusi sui social network che mostrano l’assalto, la fuga dei militari e il grande numero di islamisti a bordo di motociclette.

Anche dell’assalto di Séguénega ci sono diverse immagini video, in cui si mostra il bottino di guerra (armi, munizioni, radio, batterie e un drone di sorveglianza) e l’incendio della piccola base. Tutti questi attacchi sono stati rivendicati dal Jnim.

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