Il presidente del Movimento patriottico per la salvaguardia e la restaurazione (Mpsr), Paul-Henri Sandaogo Damiba, ha parlato al popolo burkinabè ieri sera attraverso un messaggio video trasmesso dalla tv nazionale in cui ha chiarito il punto centrale dell’agenda della giunta militare: la lotta al terrorismo islamista. Dalla presa del potere, lunedì scorso, è la prima volta che Damiba si rivolge pubblicamente al Paese e, più in generale, che rilascia dichiarazioni di persona.
“La nostra ambizione non è altro che federare tutte le energie del Paese e gettare le basi di un nuovo Burkina Faso, sbarazzarsi degli orpelli della gestione politica in contrasto con le nuove aspirazioni del nostro popolo. La nostra agenda è unica ed è chiara: la salvaguardia del nostro popolo e la ricostruzione della nostra Nazione”.
Gli indicatori dell’agenda stabiliti dalla giunta militare sono il ripristino dell’integrità del territorio e la qualità delle azioni intraprese “per la ricostruzione” del Burkina Faso: “Il nostro impegno non è in alcun modo inteso a ristabilire un ordine, ma è ispirato a tutte le legittime richieste del popolo burkinabè”. Damiba si è inoltre impegnato a convocare le forze politiche e sociali del Paese per concordare una tabella di marcia che punterà a programmare e realizzare la ripresa.
Tuttavia, non è stata indicata una tempistica e non è quindi chiaro quanto tempo si prenderà la giunta militare prima di lasciare il potere: “Quando le condizioni saranno soddisfatte, secondo le scadenze che il nostro popolo avrà sovranamente definito, mi impegno a tornare alla normale vita costituzionale” ha affermato Damiba.
Nel suo discorso alla Nazione, Damiba ha più volte sottolineato il fatto che mentre le priorità sono molte, è chiaro che la priorità principale rimane la sicurezza: “Dobbiamo ridurre significativamente le aree sotto l’influenza del terrorismo e gli impatti dell’estremismo violento restituendo alle Forze di difesa e sicurezza e ai Volontari per la difesa della patria, la volontà di combattere” ha detto il militare, sottolineando comunque l’importanza di avviare una nuova offensiva “con risorse adeguate”. Ha spiegato che la sicurezza è un presupposto imprescindibile per il graduale ritorno allo stato di diritto, oltre al reinsediamento degli sfollati interni, stimati oggi in oltre 1,5 milioni di persone, nei loro villaggi di origine.
Il capo della giunta militare ha infine gettato le prime esche internazionali: “In questi tempi particolarmente difficili il Burkina Faso ha più che mai bisogno dei suoi partner” internazionali. “Vorrei rassicurare tutti gli amici del Burkina Faso che il Paese continuerà a rispettare i suoi impegni internazionali, in particolare per quanto riguarda la rispetto dei diritti umani” ha detto Damiba.