Burkina Faso, il governo prenderà delle misure per la difesa del Paese

di claudia
soldato del burkina faso

L’Assemblea legislativa di transizione del Burkina Faso ha autorizzato il governo a prendere misure per ordinanza in materia di difesa nazionale. L’autorizzazione concessa copre il periodo dal 16 maggio 2022 al 15 maggio 2023 e questa legge dovrebbe consentire, tra l’altro, al governo di “prendere le misure necessarie per la difesa e la sicurezza del territorio in conformità con i testi in vigore e alle forze coinvolte di organizzare e rendere più operativa la lotta contro il terrorismo e la protezione dei civili nelle aree con alti deficit di sicurezza”, ha scritto l’Assemblea legislativa di transizione in una nota pubblicata dopo il voto.

Nelle sue motivazioni, il ministro della Giustizia, Barthélémy Kéré, ha spiegato che questa legge ha lo scopo di permettere al governo di combattere efficacemente il terrorismo, dal momento che “da circa sette anni il Paese è bersaglio di attacchi terroristici con conseguenze disastrose, che minacciano la sopravvivenza” della nazione.

“Le Forze di difesa e sicurezza (Fds) e i Volontari per la difesa della patria (Vdp) sono impegnati in teatri di operazioni sul territorio nazionale e la necessità di rafforzare i requisiti dello Stato di diritto richiede l’implementazione di mezzi legali costituzionali in modo che, nel contesto delle operazioni militari, il governo possa essere autorizzato a prendere misure nel campo della legge”, ha affermato.

Il ministro ha inoltre detto che la stesura della legge è stata un processo partecipativo e che mira a consentire al governo di adottare misure tramite ordinanze in materie che normalmente rientrano nel dominio della legge, al fine di organizzare meglio la lotta al terrorismo e proteggere la popolazione civile.

L’obiettivo principale del governo è quello di poter intervenire rapidamente su questioni di difesa nazionale nel contesto della lotta al terrorismo e della difesa del territorio nel senso di riconquistare l’integrità del nostro territorio. Kéré ha però precisato che questa legge “non è un assegno in bianco dato al governo”.

Venerdì, in occasione di un incontro con la stampa, le organizzazioni professionali dei media burkinabé avevano annunciato la loro opposizione a questa nuova legge. “Non vediamo quali problemi l’adozione di questa legge potrebbe risolvere che le altre leggi attuali non possono risolvere. I giornalisti vanno in zone dove nessuno va per ottenere informazioni. I giornalisti, qualunque cosa dicano, partecipano a questa lotta”, ha dichiarato il loro portavoce, Guezouma Sanogo, aggiungendo che dal 2019 le autorità, con il pretesto della lotta al terrorismo, vogliono rinchiudere gli spazi di libertà. 

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