L’Étalon de Yennenga, ossia lo Stallone di Yennenga, ispirato alla principessa guerriera che avrebbe fondato l’impero Mossi, divenuto simbolo dell’identità burkinabé e, sotto forma di statuina, il premio più ambito tra quelli del Fespaco, quest’anno rischia di non uscire dalla scuderia. Il rinvio sine die del Festival Panafricain du Cinéma de Ouagadougou è una brutta notizia per la cultura e gli appassionati di cinema africano, ma anche per l’economia. Colpisce negativamente, in primo luogo, il settore dell’ospitalità e tutto l’indotto collaterale.
La decisione era nell’aria, anche perché la stessa sorte hanno avuto altri appuntamenti rilevanti: la Semaine Nationale de la culture (Snc), che si tiene ogni due anni a Bobo Dioulasso, e il Salon international de l’artisanat de Ouagadougou (Siao). La cancellazione non è dunque giunta inattesa, ma ha gettato in un definitivo sconforto i gestori di hotel e ristoranti che, a questo punto, chiedono che il governo vada in loro soccorso e riaggiorni il piano di interventi.
«Il settore non sta andando bene e non vediamo turisti da più di un anno. Questi eventi sono sempre stati per noi una fonte di entrate importantissima» ha detto Boudani Célestin Zoungrana, presidente dell’Associazione professionale degli albergatori e ristoratori, a Radio France International.
Zoungrana ha esortato le autorità a prendere in considerazione almeno la possibilità di una moratoria fiscale, che allenti la pressione sulle imprese. In realtà una commissione interministeriale aveva già valutato l’impatto sul settore alberghiero e turistico, predisponendo alcune misure, ma l’annullamento di Fespaco rende auspicabile, secondo Zoungrana, una revisione globale del piano.
Sconforto anche tra chi lavora nel settore cinematografico. L’edizione 51 di Fespaco, che avrebbe dovuto tenersi dal 27 febbraio a 6 marzo, era molto attesa anche in vista di un rilancio del cinema africano, colpito anch’esso dalla pandemia. Come dichiarato alla stampa da Alex Moussa Sawadogo, delegato generale del festival, ci sono grandissime difficoltà, anche perché la post produzione di molti prodotti cinematografici africani viene fatta in Europa e le limitazioni imposte dal covid-19 hanno impedito ai registi di muoversi. Inoltre, molte sovvenzioni sono state tagliate o dirottate altrove.
Il ministro della Comunicazione Ousseni Tamboura ha detto che al momento non è possibile fare previsioni su una possibile nuova data perché “questa decisione è legata all’evoluzione della situazione sanitaria”.
Il Fespaco si tiene ogni due anni a Ouagadougou. Prevede una media di 450 proiezioni e riunisce 5.000 professionisti del cinema e dei media, oltre a 100.000 spettatori. Durante l’ultima edizione del 2019, che era quella dei 50 anni, il festival ha presentato più di 160 film provenienti da tutto il continente e anche dalla diaspora.
(Stefania Ragusa)