Continuano le importanti mobilitazioni di mezzi e truppe da parte dei partner del Burkina Faso nel settore della sicurezza, in un clima di incertezza generale e di forti speculazioni sul destino del leader della transizione burkinabè, il capitano Ibrahim Traoré, a capo della giunta militare.
Ieri a Ouagdougou è atterrato un volo Ilyushin Il-76, un aereo militare da trasporto strategico dell’aeronautica russa, aereo che secondo i dati di tracciamento, che Rfi ha pubblicato e che InfoMundi ha potuto verificare, tra sabato e lunedì scorsi è volato quattro volte tra Gao, in Mali, e Ouagadougou, in Burkina Faso. Non abbiamo potuto verificare con certezza il contenuto di questo aereo militare, ma secondo quanto riferito da Rfi che cita fonti della sicurezza dell’Alleanza degli Stati del Sahel (Aes) almeno 80-120 uomini, soldati maliani e mercenari russi, sono stati trasferiti dal Mali al Burkina Faso, integrati nel contingente russo Africa Corps, già di stanza a Ouagadougou e gestito dai servizi esterni russi del Gnu.
Queste movimentazioni di truppe straniere da parte dei partner del Burkina Faso arrivano in seguito a una battaglia, lo scorso 11 giugno, tenutasi a Mansila, località al confine con il Niger, dopo un attacco ben organizzato da parte di centinaia di miliziani jihadisti legati al Jnim, a sua volta legato ad al-Qaeda. L’attacco, del quale i media in Burkina Faso non hanno accennato in alcun modo nell’ultima settimana e che, per i media locali, di fatto non sembra essere mai avvenuto, è stato ripreso però dai media dei Paesi partner, sia in Mali che in Russia. Secondo Rfi l’arrivo di questi contingenti stranieri ha lo scopo di proteggere Traoré da un possibile ammutinamento dei suoi soldati: il giorno dopo la battaglia persa di Mansila infatti, Traoré avrebbe ordinato a un distaccamento militare a Dori di muovere su Mansila mentre il Capo di Stato maggiore dell’esercito annunciava l’allerta generale. Di fronte al rifiuto dei soldati di uscire dalla caserma sarebbero nate tensioni interne alle forze armate, con un crescente malcontento di cui si hanno innumerevoli piccole notizie, difficilmente confermabili ma che raccontano bene il clima di incertezza che avvolge la giunta militare saheliana.
Sui social media, molti accusano Traoré di essere sparito, nonostante il presidente si sia mostrato domenica in mezzo alla cittadinanza per celebrare il Tabaski, la più importante festa religiosa musulmana. Qualcuno sostiene che le immagini di Traoré diffuse dalla propaganda siano false. E da Dori, ieri, sono cominciate ad arrivare notizie di scontri interni all’esercito, con vere e proprie sparatorie: non abbiamo potuto verificare queste notizie ma, anche in questo caso, più che i fatti in quanto tali, queste voci raccontano un clima di tensione e incertezza, oltre a mostrare le difficoltà nel riportare informazioni corrette da quel contesto, fortemente inquinato dalla propaganda e dalle speculazioni.
Questa sera Traoré dovrebbe presiedere il Consiglio dei ministri, che tradizionalmente si tiene il mercoledì a Ouagadougou.