di Andrea Spinelli Barrile
La lotta al terrorismo come fulcro attorno al quale far ruotare tutto il processo di transizione, prima di riconsegnare il Paese ai civili. È questa, in sintesi, la roadmap presentata dal primo ministro burkinabé Albert Ouedraogo all’Assemblea legislativa di transizione, mettendo ufficialmente la lotta al terrorismo come priorità assoluta del Burkina Faso per i prossimi tre anni.
Secondo quanto riferiscono i media locali e le agenzie internazionali sono quattro gli obiettivi strategici dell’agenda di governo: “combattere il terrorismo e ripristinare l’integrità del territorio, rispondere alla crisi umanitaria, ricostruire lo Stato e migliorare la governance e, infine, lavorare per la riconciliazione nazionale e la coesione sociale”. Lo ha dichiarato il presidente del consiglio Ouedraogo di fronte ai 71 parlamentari. Per raggiungere questi obiettivi il governo sta portando avanti azioni volte a rafforzare l’efficacia dell’azione militare sul campo e a migliorare la collaborazione tra le Forze di difesa e sicurezza, i Volontari per la difesa della patria e le popolazioni. “Di fronte alla minaccia terroristica, non abbiamo altra scelta che salvaguardare l’integrità territoriale, liberando le aree occupate dai gruppi terroristici, ripristinandovi la sicurezza e assicurando la continuità del servizio pubblico e dello sviluppo locale” ha detto Ouedraogo.
Il capo del governo ha spiegato anche che per quanto riguarda in particolare la cooperazione militare con gli altri Stati, l’opzione è ora quella di diversificare i partenariati, al fine di ottimizzare gli asset specifici di ciascuno, partnership che saranno basate sul rispetto della nostra indipendenza territoriale. Il governo, ha detto Ouedraogo, continuerà a rafforzare l’esercito attraverso un consistente reclutamento.
Affrontando la questione del dialogo con i gruppi terroristici armati, Ouedraogo ha dichiarato che “senza la complicità di alcuni nostri concittadini con i terroristi questo flagello sarebbe circoscritto” e ha aggiunto che la creazione del Dialogo locale e dei Comitati per il ristabilimento della pace, indetti dal capo dello Stato, “mirano a creare le condizioni per l’impegno di tutto il Paese a favore di un ritorno dei nostri fratelli e sorelle” nella legalità, ha detto appellandosi affinché “depongano le armi e tornino perché possiamo continuare insieme la costruzione della nostra casa comune”.
In considerazione dell’elevato numero di sfollati interni, stimato in oltre 1,8 milioni, Ouedraogo ha assicurato che il governo lavorerà per fornire una risposta adeguata.