a cura di Claudia Volonterio
El Hadji Salifou Ouédraogo ha ottant’anni e vive in Burkina Faso, dove è diventato una vera e propria celebrità per aver piantato più di tremila baobab in 14 acri di terra negli ultimi 47 anni. Oggi insegna ai più giovani il valore di questa pianta e come coltivarla, offrendo un contributo unico per la salvaguardia dell’ambiente.
Conosciuto anche come l’albero della vita, il baobab è una pianta iconica dalle dimensioni gigantesche e dall’estetica inconfondibile. Possiede un grande tronco con altezze che oscillano tra i cinque e i venticinque metri, con un diametro che può raggiungere i sette-dieci metri. Nei periodi di siccità è un bene altamente prezioso per la sua capacità di immagazzinare l’acqua: un tronco riesce a contenere fino a 120.000 litri.
I baobab sono essenziali per la vita nella savana e El Hadji Salifou Ouédraogo, nato e cresciuto a Titao in Burkina Faso ne ha subito intuito il valore quando, quasi cinquant’anni fa, ha deciso di lanciarsi nella loro coltivazione. Dal primo baobab oggi possiede una vera e propria foresta che sostenta la sua famiglia e ha un impatto positivo sull’ambiente e sulla sostenibilità del suo villaggio.
Quando era giovane desiderava diventare insegnante di Corano, ma una “chiamata” più legata alla natura e alla terra l’ha portato dapprima alla coltivazione degli alberi di mango. Questo passaggio è stato necessario ma non definitivo nella sua sua vita a contatto con la natura. Per differenziarsi dagli altri e cercare una strada più ambiziosa, spostarsi sulla coltivazione degli alberi di baobab è stato un passo importante.
Nessuno lo ha sostenuto all’inizio, anzi. Secondo il credo popolare in Burkina Faso, riporta oneearth.org, “chiunque pianti un baobab muore poiché l’albero viene maledetto”. Una credenza che Ouédraogo non ha voluto ascoltare. “Mio padre non ha piantato un baobab, ma è morto. Non ho mai visto i baobab di mio padre né di mio nonno, ma sono tutti morti. Se il baobab resta vivo e io muoio, non è un problema”.
Si tratta di un albero secolare che, come tale, contribuisce al benessere della popolazione per generazioni. Questa pianta svolge alcune funziono essenziali per l’ambiente, come mantenere umide le condizioni del suolo, rallentare l’erosione e fungere da fonte d’acqua per molti animali. Il frutto del baobab inoltre contiene acido tartarico e vitamina C, una fonte nutriente e di vita per diverse specie, tra cui uccelli, lucertole, scimmie ed elefanti. La polpa del frutto è una fonte di cibo anche per l’uomo che può ricavarne una bevanda o una sorta di marmellata. Con la corteccia della pianta si possono ricavare degli oggetti come corde, stuoie, ceste.
Nella sua comunità Ouédraogo è una vera star, i suoi baobab oggi sono una fonte di sostentamento fondamentale per il villaggio che ne riconosce anche il grande valore attivista a difesa dell’ambiente contro il cambiamento climatico. La sua impresa è stata raccontata anche in un film: L’uomo che pianta i baobab, del regista Michel K. Zongo.
Oggi è un esempio per i più giovani non solo in Burkina Faso, dove insegna il valore di questa pianta e le tecniche per coltivarla alle nuove generazioni, ma i tutto il mondo come modello di “attivista per il clima ante litteram”.