“L’accordo militare raggiunto ieri sera è essenziale perché non si cominci a sparare, ma adesso serve un’intesa politica”: così fonti della Misna a Ouagadougou sugli ultimi sviluppi della crisi in Burkina Faso, il reinsediamento del presidente Michel Kafando e l’arrivo dei capi di Stato-mediatori dell’Africa occidentale.
L’assunto di base è che l’intesa tra l’esercito e i golpisti guidati dal generale Gilbert Diendéré scongiuri per il momento il rischio di un confronto armato ma lasci intatti i nodi della transizione politica e delle elezioni originariamente in programma l’11 ottobre. “È rivelatrice – dicono da Ouagadougou – la clausola dell’intesa di ieri sera che prevede non già il disarmo del Reggimento di sicurezza presidenziale del generale Diendéré bensì solo un inventario degli armamenti da completare in 72 ore”.
In tarda mattinata Kafando ha affermato di aver riassunto il ruolo di capo di Stato, dicendosi “orgoglioso della mobilitazione e del coraggio del popolo del Burkina Faso e in particolare dei giovani”, capaci di scongiurare il successo del golpe. Allo stesso tempo però, come evidenziano diverse corrispondenze giornalistiche, ad accogliere oggi all’aeroporto di Ouagadougou i presidenti di sei paesi della Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale (Ecowas/Cedeao) c’era anche il generale Diendéré.
“Per non correre il rischio di riaccendere il fuoco – dicono alla Misna – l’Ecowas non si è pronunciata sugli aspetti più delicati di un ipotetico accordo politico: l’amnistia per i golpisti e l’esclusione dalle prossime elezioni degli ex collaboratori di Blaise Compaoré, rovesciato dalla rivolta popolare del 2014”. L’incertezza per il cammino della “transizione”, citata e difesa ancora oggi da Kafando, si riflette nell’atteggiamento di attesa della popolazione. “In molti – sottolineano dalla capitale – sono sollevati dall’allentarsi del rischio di violenze ma si rendono conto che nodi decisivi per la democrazia non sono stati ancora sciolti e che nelle prossime ore saranno tutti sul tavolo”.
(23/09/2015 Fonte: Misna)
Burkina Faso – L’intesa tra i militari c’è, ma non basta
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