Burkina Faso, l’Ue chiede più sicurezza per i diplomatici europei

di claudia
Burkina Faso

L’Ufficio dell’Unione europea in Burkina Faso, con una lettera inviata alle autorità locali e al governo burkinabé, deplora l’assenza di reazioni da parte dei servizi di sicurezza in seguito agli eventi del 18 novembre, quando i partecipanti a una manifestazione anti-francese si sono recati di fronte all’ambasciata transalpina nella capitale burkinabé, cercando di assaltarla. Lo riporta una lettera ufficiale pubblicata dal quotidiano online LeFaso.

Non era la prima volta che manifestanti, critici sulla presenza francese in Burkina Faso e in Africa occidentale, cercavano di assaltare la sede diplomatica: già in occasione dell’ultimo colpo di stato, il 30 settembre scorso, dei manifestanti avevano assaltato l’ambasciata, dando fuoco ad una garitta e provocando danni alle mura perimetrali di sicurezza che delimitano il compound. La nuova giunta militare, appena insediatasi, ha immediatamente invocato alla calma la popolazione, chiedendo di rispettare la sicurezza delle missioni diplomatiche presenti nel Paese.

Anche a ottobre, diverse manifestazioni di fronte all’ambasciata francese hanno rischiato di degenerare in violenze.

Sabato i manifestanti hanno causato altri danni alle mura perimetrali dell’ambasciata. Nella sua lettera alle autorità burkinabé, l’Unione europea ha chiesto di rafforzare il cordone di sicurezza e, soprattutto, di renderlo efficace attraverso un maggiore controllo del personale: secondo Parigi infatti il sistema di protezione, in occasione dell’ultima manifestazione del 18 novembre, è saltato perché le guardie di sicurezza e la gendarmeria hanno lasciato fare i manifestanti. Il capo responsabile della sicurezza del compound, denunciano i francesi, sarebbe stato filmato mentre giocava a carte durante le tensioni

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