Burkina Faso processa la storia, alla sbarra Diénderé e i golpisti del 2015

di Enrico Casale
gilbert dienderé

Il Burkina Faso fa i conti con la propria storia recente. Domani si apre il processo a 84 personalità accusate di aver organizzato il fallito colpo di Stato del settembre 2015. Alla sbarra saliranno anche Gilbert Diénderé e Djibril Bassolé, sospettati di essere i cervelli del golpe.

I fatti risalgono al settembre 2015. Da un anno il presidente Blaise Compaoré aveva lasciato il potere dopo una rivolta popolare. Ma la sua ex guardia presidenziale, da lui costituita e a lui fedelissima, il 16 settembre 2015 cerca di rovesciare le legittime istituzioni che, nel frattempo, si erano costituite. Per far fronte all’insurrezione, il governo richiama nella capitale i militari di stanza nei presidi sparsi nel Paese. Per alcuni momenti si teme uno scontro feroce tra esercito e guardia presidenziale (meglio armata e meglio addestrata). Solo una lunga mediazione evita lo spargimento di sangue.

Ora i responsabili saranno processati da un tribunale militare che, per l’occasione, sarà organizzato nella sala dei banchetti di Ouaga 2000, un elegante distretto a sud della capitale Ouagadougou. Secondo fonti giudiziarie, il processo dovrebbe durare diversi mesi e gli imputati rischiano tutti «pesanti pene detentive».

Il generale Gilbert Diénderé e i suoi uomini sono accusati di aver attentato alla sicurezza dello Stato, ma anche per i reati di omicidio e devastazioni. L’ex capo della diplomazia, generale Djibril Bassolé, è accusato anche di «tradimento» sulla base della registrazione di una presunta conversazione telefonica con Guillaume Soro. In questa conversazione, il presidente dell’Assemblea nazionale ivoriana sembra confermare il sostegno al colpo di Stato del settembre 2015.

Condividi

Altre letture correlate:

Lascia un commento

Accetto la Privacy Policy

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.