Il convoglio militare francese bloccato da giorni da un centinaio di manifestanti anti-francesi prima a Kaya e poi in un campo militare militare a 30 km da Ouagadougou, è stato sbloccato stanotte. Lo riferiscono i media locali precisando che i veicoli hanno quindi potuto riprendere il loro viaggio verso il Niger.
La tensione generatasi intorno alla questione del convoglio bloccato si erge a testimonianza del malcontento presente in larghe fasce della popolazione burkinabè rispetto alla presenza militare francese nel Paese accusata di non aver portato miglioramenti in termini di sicurezza. Una grande manifestazione è prevista per domani a Ouagadougou, organizzata da diverse sigle sia politiche sia della società civile per chiedere le dimissioni del Capo dello Stato Kaboré, “incapace” di garantire la sicurezza nel Paese e, secondo i manifestanti, troppo influenzato da Parigi.
Dal 2015, il Burkina Faso sta affrontando un aumento degli attacchi terroristici che hanno fatto molte vittime e più di 1,4 milioni di sfollati, secondo il governo. La situazione della sicurezza si è deteriorata negli ultimi anni con diversi attacchi contro l’esercito e i civili. Inoltre, un totale di 478 soldati burkinabé sono morti dall’inizio delle violenze.
Gli attacchi hanno anche causato la chiusura di 2.244 scuole che interessano 304.564 studenti in diverse regioni del paese a partire dal 28 maggio 2021, secondo le autorità. La violenza ha causato circa 17.500 persone a lasciare il Paese dall’inizio dell’anno, secondo l’Onu. Ad oggi, lo stato di emergenza è stato dichiarato in 14 delle 45 province del paese per facilitare la lotta contro il terrorismo. Dal 2019, il coprifuoco è stato imposto in queste regioni e regolarmente esteso.