Il presidente della Transizione del Burkina Faso, capitano Ibrahim Traoré, ha dichiarato nel fine-settimana che l’indipendenza del suo Paese “non è acquisita” a causa dell’occupazione di parte del Paese da parte di gruppi armati “terroristi” e che la lotta per “l’indipendenza totale” è iniziata poche settimane fa.
Traoré ha parlato sabato sera alla televisione nazionale in occasione del 62esimo anniversario dell’indipendenza del Burkina Faso, celebrato ieri: “La nostra indipendenza non è acquisita, perché le nostre terre sono occupate. La nostra economia è agli inizi e le nostre mani sono legate”, ha detto Traoré, salito al potere il 30 settembre dopo aver deposto il tenente colonnello Paul-Henri Sandaogo Damiba, al potere a sua volta con un colpo di stato da otto mesi.
Secondo Traoré, il destino del Burkina Faso è cambiato proprio il 30 settembre 2022. “Abbiamo detto che siamo ribelli, e oggi, anniversario del Giorno dell’Indipendenza, siamo ancora più ribelli. La lotta per l’indipendenza totale è iniziata da poche settimane e questa passa necessariamente attraverso le armi, ma anche attraverso i nostri valori, i nostri comportamenti, la ripresa della nostra economia. Inizia la battaglia contro il nemico che occupa le nostre terre. Questa battaglia è al suo inizio”.
Traoré ha salutato l’impegno delle unità militari e degli ausiliari dell’esercito sul fronte e ha speso parole di vicinanza alle popolazioni civili, ringraziandole per la loro collaborazione nella lotta al terrorismo. Il Capo dello Stato burkinabé ha detto che per la supervisione e l’addestramento dei nuovi 50.000 combattenti Volontari per la difesa della patria (Vdp, ausiliari dell’esercito), “abbiamo ricevuto donazioni di ogni tipo che vanno dal cibo alle attrezzature, ai lavori di costruzione”, parlando dell’”impegno di un popolo” che tende oggi a unirsi.
In tal senso, Traoré ha ricordato i numerosi incontri organizzati dalla giunta militare con le parti sociali “per chiedere ancora più sacrificio ai burkinabè, affinché questa lotta sia guidata dai cittadini, per liberare le terre del Burkina Faso”.
Dal lato economico, Traoré ha specificato che questa battaglia per la totale indipendenza passa necessariamente dalla lotta alla corruzione: “La nostra lotta si fermerà solo quando tutti i bambini del Burkina Faso avranno abbastanza da mangiare e dormire sonni tranquilli nel loro Paese”.
Venerdì il governo burkinabè ha proposto ai sindacati il prelievo dell’1% sullo stipendio netto dei lavoratori pubblici e privati per alimentare un fondo dedicato al pagamento e all’acquisto di armi a beneficio degli ausiliari dell’esercito.
Di fronte a una crisi di sicurezza caratterizzata da innumerevoli da attacchi terroristici dal 2015, oltre alle azioni interne per riconquistare il territorio, il Burkina Faso è impegnato anche a diversificare le sue partnership in campo militare al fine di intensificare la lotta al terrorismo.