Burkina Faso: sicurezza alimentare, l’Unione europea assicura un supporto

di claudia

L’Unione europea ha assicurato che farà “il massimo” per contribuire alla sicurezza alimentare in Burkina Faso, in un contesto globale segnato dall’impennata dei prezzi delle materie prime. “Faremo il massimo di quello che possiamo fare per contribuire alla sicurezza alimentare in Burkina attraverso i nostri programmi di sviluppo e umanitari. E attualmente siamo alla ricerca di ulteriori fondi per aiutare”, ha detto Wolfram Vetter, ambasciatore dell’Ue in Burkina Faso, parlando in occasione della Giornata dell’Europa, celebrata ogni 9 maggio.

Secondo il diplomatico, la guerra in Ucraina, ha infatti portato all’impennata dei prezzi delle materie prime e all’interruzione delle forniture alimentari ovunque. Wolfram Vetter ha anche riaffermato il sostegno in termini di sicurezza al Burkina Faso, “che da sei anni sta affrontando attacchi terroristici mortali”.

“Al di là del nostro considerevole aiuto allo sviluppo e umanitario, siamo soprattutto molto impegnati nella lotta contro gli attacchi terroristici che continuano a gettare nel lutto le forze di difesa e di sicurezza e la popolazione civile, con la sua parte di sfollati interni”, ha detto l’ambasciatore.

Wolfram Vetter ha inoltre incoraggiato le autorità ad affrontare le “cause profonde” della crisi, comprese le riforme nel governo delle istituzioni e della pubblica amministrazione.  Il diplomatico europeo ha espresso anche la speranza che il governo burkinabé raggiunga un accordo con la Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale (Ecowas), che vuole un rapido ritorno all’ordine costituzionale. “Penso che la popolazione abbia diritto a una chiara prospettiva di ritorno all’ordine costituzionale democratico in un tempo ragionevole”, ha detto Vetter.

In merito alla durata della transizione, la posizione della giunta al potere è stata chiara nelle settimane scorse: la proposta dalla giunta militare di un progetto di tre anni, non è una questione sul tavolo delle trattative con l’Ecowas. “Il Burkina Faso ha fatto delle scelte e tra queste scelte c’è quella di definire la durata della transizione a tre anni. Una durata che è stata definita con le forze vive della nazione e che tiene conto proprio della situazione della sicurezza nazionale”, ha dichiarato di recente il portavoce del governo di transizione Lionel Bilgo dopo la riunione di gabinetto.

“Principalmente per noi la priorità è la messa in sicurezza del nostro territorio e l’emergenza umanitaria. Stiamo aspettando un segnale forte dall’Ecowas che consenta a Burkina Faso, Mali e Niger di arginare questa crisi di sicurezza” ha aggiunto.

Il 24 gennaio scorso i soldati dell’esercito burkinabé hanno rovesciato l’ex presidente Roch Marc Christian Kaboré, ritenendo “inefficace” la sua gestione della situazione della sicurezza. Il Burkina Faso, di conseguenza, è stato sospeso dagli organi dell’Ecowas. 

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