Burkina Faso: spari a Ougadougou, sospetti di colpo di Stato

di claudia
militari del burkina faso

La tensione sta salendo a Ouagadougou in seguito ai “forti spari” uditi questa mattina all’alba all’interno del campo militare Baba Sy, situato a sud della capitale del Burkina Faso, vicino a Kosyam, il palazzo presidenziale, occupato dal tenente colonnello Paul-Henri Sandaogo Damiba dal colpo di Stato del 23 gennaio. L’ambasciata francese, l’Unione Europea e altri Paesi come il Belgio hanno dato istruzioni al loro personale di rimanere a casa.

In attesa di una dichiarazione ufficiale che chiarisca la situazione, i burkinabé si chiedono – sui social media e sulla stampa locale – se si sia trattato di un tentativo di colpo di Stato o di un ammutinamento.

Almeno due elicotteri stanno sorvolando il campo di Kamboinsin, a nord di Ouagadougou, riferisce il sito di informazione Actualité.bf aggiungendo che la sede della Radio e Televisione del Burkina (RTB) e la zona dell’Unione Europea sono occupate dai soldati.

Il presidente della Transizione, Paul Henri Sandaogo Damiba, sarebbe a Ouagadougou e starebbe bene, secondo Jeune Afrique, che cita una persona vicina al Capo di Stato.

Dall’attacco a un convoglio di rifornimenti scortato dall’esercito, avvenuto lunedì 26 settembre a Gaskindé, nel nord del Paese, durante il quale sono stati uccisi almeno 11 soldati e sono scomparsi una cinquantina di civili, si sono moltiplicate le voci di dissenso nei confronti della giunta al potere.

Dal 2015, gruppi jihadisti affiliati al Groupe de soutien à l’islam et aux musulmans (Gsim) o all’Etat islamique au Grand Sahara (Eigs) stanno espandendo costantemente la loro presenza in Burkina Faso. I loro attacchi contro obiettivi militari e civili hanno provocato migliaia di morti e circa due milioni di sfollati.

Per giustificare il colpo di Stato del 23 gennaio, i golpisti avevano denunciato la mancanza di risultati nella lotta al terrorismo del presidente Roch Marc Christian Kaboré, da loro rovesciato. Il nuovo uomo forte del Burkina Faso, il tenente colonnello Damiba, ha promesso di fare della lotta ai gruppi jihadisti una priorità. Ma gli attacchi sono continuati a ritmo frenetico. “È questa incapacità di combattere i terroristi che farà cadere il presidente?”, ha chiesto un burkinabé contattato da Le Monde. Per ora la situazione rimane confusa.

Condividi

Altre letture correlate: