Burkina Faso: strage di Nouna, l’Onu chiede indagini rapide

di claudia
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L’Alto commissario delle Nazioni unite per i diritti umani Volker Turk ha invitato le autorità di transizione del Burkina Faso a svolgere un’indagine “rapida, imparziale e trasparente” dopo la morte di almeno 28 civili avvenuta tra il 29 e il 30 dicembre scorsi a seguito di un “attacco terroristico” nella cittadina di Nouna, nel nord-ovest del Paese. Lo si apprende da un comunicato ufficiale diffuso sabato sera.

L’Alto commissariato delle Nazioni unite per i diritti umani ha inoltre invitato le autorità burkinabè cercare tutti i responsabili di queste morti, “qualunque sia la loro posizione o grado”, chiarendone le responsabilità; nel comunicato Turk sottolinea di aver inviato una lettera al ministro degli Esteri del Burkina Faso in tal senso, osservando che “le vittime e i loro parenti non meritano” nulla di meno del massimo sforzo e della massima trasparenza.

In seguito di un attacco “terroristico” contro il quartier generale dei Volontari per la difesa della patria (Vdp, dei civili ausiliari dell’esercito) avvenuto a Nouna nella notte tra il 29 e il 30 dicembre 2022, alcuni dozo armati, identificati dalle vittime come Vdp, avrebbero compiuto, per rappresaglia, azioni omicide contro quartieri prevalentemente abitati dalla comunità Fulani: “Essenzialmente hanno preso di mira le risorse o le persone influenti e le braccia abili della comunità causando molte perdite di vite umane” si legge in una dichiarazione della Ong Collettivo contro l’impunità e la stigmatizzazione delle comunità (Cisc).

Il procuratore presso l’alta corte del Burkina Faso di Nouna Armel Sama ha spiegato che sono stati contati 28 cadaveri e che “la maggior parte delle vittime, tutti maschi, è stata uccisa da proiettili”. Il portavoce del governo burkinabè, Jean-Emmanuel Ouédraogo, ha definito gli omicidi un “dramma” in un comunicato ufficiale, spiegando che “è stata immediatamente aperta un’inchiesta da parte dei servizi giudiziari competenti per chiarire le circostanze della tragedia e individuare tutte le responsabilità”. Ouédraogo ha invitato l’intera popolazione a restare calma, assicurando che “tutte le misure sono prese per far luce su questa inaccettabile violenza”.

Dal 2015, gli attacchi terroristici regolarmente registrati in diverse regioni del Burkina Faso hanno esacerbato i conflitti tra le comunità in un contesto di accuse reciproche. Nella notte tra il 31 dicembre 2018 e il 1 gennaio 2019, una simile tragedia aveva causato numerose vittime civili nel villaggio di Yirgou, nel Centro-nord del Burkina Faso, e aveva indignato l’opinione pubblica nazionale e internazionale.

La situazione della sicurezza è segnata da attacchi terroristici sin dal 2015 in diverse regioni del Burkina Faso: questi attacchi hanno causato molte vittime e milioni di sfollati interni, mentre oltre il 40% del territorio è al di fuori del controllo statale. Il 24 ottobre le autorità burkinabè hanno avviato il reclutamento, tra i civili, di 50.000 combattenti volontari per la difesa della patria (Vdp) per supportare l’esercito nella riconquista del territorio nazionale. 

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