Burkina Faso, Traoré vieta le parrucche di derivazione coloniale nei tribunali

di claudia

In Burkina Faso sono bandite le parrucche in stile coloniale britannico e francese fino ad oggi utilizzate da parte dei giudici. Questa decisione è stata presa dal presidente Ibrahim Traoré e definita come un passo importante “verso la decolonizzazione del sistema giudiziario del Paese”. La notizia, riportata da diverse fonti tra cui DW Africa e Africanews, ha suscitato molte discussioni sui social media, con piattaforme come X che hanno visto l’hashtag #BurkinaFaso in tendenza.

La decisione di Traoré, oltre a prendere simbolicamente le distanze dall’influenza straniera nel sistema legale del Paese, si inserisce nella tendenza più generale adottata dalla giunta di rompere le tradizioni di derivazione coloniale per adottare pratiche che riflettano il patrimonio culturale del Burkina Faso. Già ad ottobre, riporta un editoriale pubblicato su El País, il Consiglio dei ministri e il ministro della Giustizia, Edasso Rodrigue Bayala, hanno presentato la proposta di mettere in soffitta per i magistrati l’abito di raso nero ereditato dalla Francia, a favore di abiti nuovi Faso dan fani, fiore all’occhiello della produzione tessile burkinabé, che nella lingua Dioula significa “tessuto in patria”.

In tutto il continente sempre più paesi stanno riconsiderando le eredità coloniali, scegliendo sistemi che rispecchino la propria cultura tradizionale.

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