A mezzogiorno, testimoni hanno riferito di otto feriti da arma da fuoco di cui uno grave a Musaga e in altre zone periferiche della capitale Bujumbura, in Burundi. Due persone sono morte per le ferite nel pomeriggio. Ci potrebbero essere altri morti nelle prossime ore. È questo il bilancio provvisorio dopo una mattinata di faccia a faccia teso tra la polizia, che sparava gas lacrimogeni, e i manifestanti, che lanciavano pietre. «Sparano persone e questi sono proiettili veri», ha gridato un manifestante. «Dov’è la comunità internazionale? – ha aggiunto Thierry, un altro manifestante 32 anni -. La comunità internazionale ci aiuti, i nostri diritti vengono violati».
I manifestanti protestavano contro la nomina di Pierre Nkurunziza come candidato del suo partito Cndd-Fdd nelle elezioni presidenziali del 26 giugno. Se fosse eletto, diventerebbe Presidente per la terza volta, dopo le elezioni vinte nel 2005 e nel 2010. Gli oppositori del terzo mandato ritengono incostituzionale e in contrasto con l’accordo di pace di Arusha, che ha aperto la strada alla fine della lunga guerra civile (1993-2006). L’intesa limitava infatti a due i mandati presidenziali.
I sostenitori di Nkurunziza ritengono l’approccio perfettamente legale. Sarà la Corte Costituzionale a decidere nei prossimi giorni.
(05/2015 Fonte: Jeuneafrique.com)
Burundi – Ancora scontri nella capitale
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