È scontro tra Unione Africana e Burundi dopo che Bujumbura ha emesso un mandato di arresto internazionale contro l’ex leader Pierre Buyoya e altri 16 uomini politici. Secondo l’organizzazione internazionale, questa decisione rischia di mettere in forse i passi avanti sulla strada della pacificazione nazionale fatti in questi ultimi anni.
Buyoya e gli altri 16 sono accusati di aver organizzato nel 1993 l’assassinio di Melchior Ndadaye. Fu proprio l’uccisione del primo presidente hutu eletto del Paese a innescare una brutale guerra civile etnica. Più di 300mila persone sono morte in un conflitto durato 12 anni tra la minoranza dell’esercito, dominato dai tutsi, e i principali gruppi ribelli hutu.
Buyoya è stato uno dei protagonisti del processo di pace che si è concluso nel 2005 e che ha portato al potere l’ex leader ribelle hutu Pierre Nkurunziza. Gli attuali disordini nel paese sono stati scatenati dalla decisione di Nkurunziza di correre e vincere un terzo mandato in carica nel 2015.
Buyoya, 69 anni, di etnia tutsi, afferma che questo mandato di arresto è uno stratagemma per suscitare divisioni e spostare l’attenzione dall’attuale crisi in corso nel Paese. «Sono rimasto sorpreso nell’apprendere le gravi accuse che compromettono il mio onore e la mia integrità», ha detto in una dichiarazione Buyoya che ora è inviato speciale dell’Ua in Mali.