Pierre Nkurunziza, ex presidente che ha governato il Burundi per quasi 15 anni, sarà sepolto oggi nella capitale. Secondo la versione ufficiale data dal governo, l’ex capo di Stato è morto per «un arresto cardiaco» a poche settimane dal passaggio di potere al suo successore. Per lui si era ritagliato il ruolo di «Capo supremo del patriottismo», una posizione che gli avrebbe comunque dato la possibilità di influenzare la politica del suo Paese.
Il governo ha esortato il pubblico a recarsi sulla strada e «salutarlo» al passaggio del carro funebre nel tragitto tra l’ospedale di Karusi, dove è morto, e lo stadio Gitega.
Nkurunziza, che in molti accusano di aver gestito un «un regime brutale», ha trascorso gran parte dei suoi ultimi anni in carica a predicare più di prendere decisioni. In diverse occasioni, ha ripetuto che «a Dio è assegnato il primo posto in Burundi» e che ai «nemici del Burundi» dev’essere riservato «il pugno di ferro».
Negli ultimi cinque anni, il presidente Nkurunziza si è vantato nei suoi discorsi di aver fatto volare l’economia, di aver avviato sette progetti di dighe idroelettriche, costruito ospedali, scuole e lanciato una banca dei giovani.