In Burundi i militari hanno dichiarato il colpo di Stato. Era nell’aria da settimane dopo la decisione dell’attuale presidente Nkurunziza di ricandidarsi per la terza volta alla presidenza del Paese nelle elezioni che si terranno fra un mese, violando i principi costituzionali, che garantiscono solo due mandati presidenziali.
Negli ultimi giorni le pressioni della comunità internazionale e soprattutto dell’Unione Africana si erano fatte sempre più insistenti, tuttavia Nkurunziza non si era mostrato disposto a gettare la spugna. Migliaia di persone avevano manifestato soprattutto nella capitale Bujumbura chiedendo a gran voce le dimissioni del Presidente. Dura la reazione delle forze di polizia che hanno sparato colpi d’arma anche ad altezza uomo.
Negli scontri sono rimaste uccise 20 persone e 50 mila sono scappate verso il limitrofo Rwanda e in Tanzania. Proprio oggi, intanto, a Dar El Salam (Tanzania), i capi di Stato dell’Africa orientale si stanno riunendo per cercare di risolvere l’impasse e all’incontro è presente anche il Presidente, da poco dimesso, del Burundi.
Un colpo di scena inaspettato smentito fino all’ultimo dal portavoce del Presidente Nkurunziza, ma certificato da un messaggio radio diffuso attraverso la stazione nazionale dai militari. Intanto per le strade della capitale Bujumbura c’è grande giubilo dopo la notizia e migliaia di persone stanno manifestando. Bisognerà attendere gli sviluppi delle prossime ore per capire se questo episodio porterà ad una fase di transizione e ad una successiva stabilizzazione o ad un ulteriore periodo di instabilità politica per il Paese.
(13/05/2013 Fonte: Lastampa.it)