Un gruppo di esperti delle Nazioni Unite ha denunciato “gravi violazioni dei diritti umani” commesse in Burundi, soprattutto da parte dei funzionari statali. In un rapporto pubblicato oggi, il Consiglio delle Nazioni Unite per i diritti umani sostiene inoltre che, data la storia del paese, incombe un “rischio di genocidio”. Nel rapporto gli esperti elencano varie forme di tortura commesse dalle autorità, tra cui persone costrette a sedersi sull’acido e bruciate con fiamme ossidriche. Inoltre, denuncia il rapporto, sarebbero state segnalate diffuse discriminazioni su base etnica. Le violenze in Burundi sono scoppiate nell’aprile 2015 a seguito della decisione del presidente Pierre Nkurunziza di correre per un terzo mandato. Le violenze hanno provocato finora la morte di almeno 500 persone e la fuga dal paese di altre 250 mila.
(21/09/2016 Fonte: Rfi)
Burundi – L’Onu: «Nel 2015 commessi crimini contro l’umanità»
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