Burundi: Nkurunziza presidente per sempre

di Raffaele Masto

Almeno 26 persone sono state uccise e altre sette ferite in un attacco compiuto da uomini armati nel Burundi nordoccidentale. L’aggressione è avvenuta in un villaggio nella provincia di Cibitoke, al confine con la Repubblica Democratica del Congo. Questo attacco arriva in un momento importante per il Burundi: il 17 di maggio è previsto un contestato referendum costituzionale voluto dal presidente Nkurunziza, al potere dal 2005, che gli consentirà di candidarsi di candidarsi per altri due mandati di sette anni. Il governo ha schierato soldati nelle zone di confine nelle ultime settimane dopo aver accusato i gruppi di opposizione in esilio di tentare di boicottare la consultazione.

Di fatto Nkurunziza è contestato duramente all’interno da quando nel 2015 ha annunciato di volersi candidare per un terzo mandato che la costituzione non gli consentiva. Ci sono state proteste e scontri e il paese è precipitato in una crisi politica che ha causato almeno 1200 morti e 400mila profughi su cui il Tribunale penale internazionale ha aperto una inchiesta. Ora arriva il nuovo referendum che renderà Nkurunziza inamovibile dal potere per altri quindici anni.

In questo clima l’ONG Human Rights Watch ha denunciato un aumento della repressione e ha accusato le forze governative e membri del partito al governo di “uccidere, picchiare e intimidire i cittadini percepiti come potenziali oppositori” per assicurare la vittoria del presidente Nkurunziza nel referendum.  Anche l’informazione è pesantemente repressa. Il governo ha chiuso per sei mesi la BBC e Voice Of America per violazioni della legge che disciplina la stampa.

(Raffaele Masto – BuongiornoAfrica)

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