“Nel 2023, prevediamo di rimpatriare almeno 70.000 burundesi dai Paesi della Comunità dell’Africa Orientale (Eac), in particolare da Tanzania, Uganda, Repubblica Democratica del Congo e Ruanda”, ha dichiarato il generale Isidore Ndihokubwayo, ispettore generale presso il ministero burundese dei Rimpatri, come riportato dal giornale indipendente SOS-Médias Burundi.
Secondo Ndihokubwayo, dal 2020 sono stati rimpatriati più di 119.000 rifugiati burundesi. Secondo l’ultimo conteggio pubblicato sul sito dell’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr), al 31 ottobre, il numero totale di rifugiati burundesi ancora in esilio era stimato in 256.700 unità.
Nella regione, la Tanzania è il principale Paese ospitante dei rifugiati burundesi, con un totale di 126.205 persone. Seguono il Ruanda (48.369), la Repubblica Democratica del Congo (41.836) e l’Uganda (40.290). I restanti rifugiati burundesi sono sparsi in vari Paesi dell’Africa e altrove.
La maggior parte di questi rifugiati ha lasciato il Paese nel 2015, a seguito di una crisi politica e di sicurezza dovuta alla decisione dell’allora presidente, Pierre Nkurunziza, di chiedere un terzo mandato, ritenuto illegale.