L’afflusso di rifugiati in Burundi, dall’Est della Repubblica Democratica del Congo, ha raggiunto un punto critico, con migliaia di persone in fuga dal conflitto e dall’instabilità. Lo affermano le agenzie umanitarie dell’Onu, sottolineando che il Burundi si trova ad affrontare una sfida umanitaria significativa. Fatica ad accogliere un numero crescente di rifugiati che arrivano in vari siti e centri di transito, spesso sfollati a causa della violenza e dell’insicurezza e che necessitano di assistenza immediata, tra cui protezione, riparo, assistenza alimentare e cure mediche. Nel solo febbraio 2025, 67.000 persone in cerca di protezione internazionale sono giunte in Burundi.
L’Alto commissariato dell’Onu per i rifugiati ha lanciato un piano di risposta che è stato incorporato nel Piano di risposta regionale per i rifugiati della Repubblica Democratica del Congo, che sostiene sia i 90.000 rifugiati congolesi preesistenti in Burundi sia i 90.000 nuovi arrivi previsti nel 2025.
Dall’inizio del 2025, la regione dei Grandi Laghi ha assistito a una significativa escalation della violenza nella parte orientale della Rdc. Scontri intensi tra gruppi armati, in particolare il gruppo ribelle M23 e altre milizie locali, hanno portato a massicci spostamenti di popolazione civile. Con questa situazione, molti rifugiati si stanno dirigendo verso i paesi vicini, in particolare il Burundi, che condivide un confine lungo 236 km con la regione del Sud Kivu.