Omicidi, persercuzioni, arresti illegali, atti di tortura e ora il discorso incendiario di un presidente del Senato che ricorda le incitazioni alla violenza che avevano preceduto il genocidio dei Tutsi in Ruanda. Oggi tocca al Burundi, sprofondato in un ciclo di violenze senza fine da ormai sei mesi e dove la parola apocalisse non è più tabù. Parola di Antoine Kaburahe, direttore di Iwacu, l’unico organo di stampa indipendente ancora attivo in questo piccolo Paese dell’Africa centrale.
(07/11/2015 Fonte: Vita)
Burundi/2 – Un Paese sull’orlo del baratro
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