Nella notte tra sabato e domenica almeno 163 persone sono evase dalla prigione di Ndop nella regione anglofona del Nord ovest in Camerun, approfittando di un attacco portato a termine da un gruppo di uomini armati. Lo riporta l’agenzia Afp che cita fonti ufficiali camerunesi.
Stando alle ricostruzioni delle fonti, il gruppo armato, costituito da circa una cinquantina di individui, avrebbe incendiato il penitenziario con del carburante e sparato all’impazzata creando scompiglio fra le guardie in modo da poter poi aprire le celle. Non ci sarebbero state vittime mentre due guardiani della prigione sarebbero rimasti feriti durante gli scontri.
Le forze di sicurezza camerunesi hanno già annunciato di aver già iniziato le ricerche per catturare i fuggiaschi, tra i quali, stando alle loro dichiarazioni, ci sarebbero numerosi separatisti anglofoni.
Le evasioni dalle prigioni camerunesi avvengono piuttosto frequentemente, ma questa è la seconda grande evasione da quando è iniziata la crisi nelle regioni anglofone del paese che si è aggravata a partire dalla fine del 2017. Gli scontri armati tra le forze regolari congolesi e i separatisti anglofoni, che vorrebbero l’indipendenza dell’Ambazonia, avvengono ormai regolarmente.
L’attuale presidente del Camerun Paul Biya, 85 anni e da 35 al potere, ha annunciato che si presenterà come candidato alle prossime elezioni presidenziali che si terranno il 7 ottobre per ottenere un settimo mandato. L’opposizione lo accusa di essere responsabile della crisi delle regioni anglofone.