Camerun, aumentano gli incidenti causati dalle mine nell’Estremo Nord

di claudia

Un aumento di incidenti, anche letali, legati a ordigni esplosivi improvvisati nei tre dipartimenti dell’Estremo Nord del Camerun è stato denunciato dall’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (Ocha).

In una recente panoramica della situazione umanitaria, l’Ocha riferisce che nel  Logone-et-Chari, Mayo-Sava e Mayo-Tsanaga, da gennaio si sono registrati almeno 11 episodi di questo tipo, di cui 8 nel mese di marzo. “Almeno quattro civili sono stati uccisi durante questi incidenti e altri otto sono rimasti feriti”, precisa l’Ocha.

La regione è colpita dal 2014 da un’insicurezza cronica a causa della guerra contro il gruppo radicale nigeriano Boko Haram. I tre dipartimenti si trovano al confine con la Nigeria e le incursioni di miliziani sono frequenti.

Questa situazione porta a numerosi movimenti di popolazione. L’Onu conta attualmente 450.000 sfollati interni e 715.000 persone che vivono in condizioni di insicurezza alimentare. Tra gennaio e marzo, 15.000 persone sono state sfollate nei dipartimenti di Mayo-Tsanaga e Logone-et-Chari.

Inoltre, l’organizzazione registra 962 casi di saccheggi e furti, 510 casi di aggressioni, lesioni e mutilazioni, 129 minacce e ultimatum, 122 distruzioni e incendi, nonché 83 estorsioni e tasse illegali. Nel solo mese di marzo si sono registrati 122 incidenti di sicurezza, rispetto ai 32 di febbraio e ai 44 di gennaio. 

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