Le donne camerunesi delle province occidentali hanno organizzato ieri, venerdì 7 settembre, un sit-in a Bamenda. Molte di esse hanno innalzato foto delle loro vittime morte negli scontri denunciando le violenze che negli ultimi tre anni hanno colpito le zone abitate dalle popolazioni anglofone.
Le donne, che si contavano in centinaia, hanno chiesto il ritorno della pace. Durante la manifestazione, che si è svolta senza incidenti, madri e figlie hanno sollecitato tutti i gruppi armati a cessare ogni forma di violenza, di destabilizzazione e restrizione delle libertà di circolazione e si impegnano immediatamente e senza condizioni a favore del processo di la pace e a deporre le armi.
Dal suo scoppio nel novembre 2016, la crisi nelle regioni anglofone del Camerun ha già causato danni significativi. Se il numero di morti in scontri con le forze dell’ordine separatista non è noto, almeno 100 membri delle forze di sicurezza e 600 civili sono già morti a causa del conflitto.