La pandemia di coronavirus ha spinto in uno stato di povertà 400.000 persone in più in Camerun, dove oltre il 25% della popolazione viveva già al di sotto della soglia di povertà.
Lo riferisce la stampa locale, riportando alcuni passaggi di uno studio pubblicato dalla Banca Mondiale, nel quale si precisa che questa situazione colpisce più duramente i giovani, poiché la crisi sanitaria ha portato a un rallentamento dell’attività economica e ha causato la perdita di molti posti di lavoro e di reddito.
Su una popolazione totale di circa 25 milioni, secondo il Central Bureau of Census and Population Studies (Bucrep), la Banca Mondiale stima che circa 6,9 milioni di camerunesi vivano attualmente in condizioni di estrema povertà. Per rispondere a questa situazione, l’istituto finanziario ha dato vita al progetto denominato “reti sociali”, che ha consentito a più di 500.000 giovani essere assistiti con trasferimenti di denaro di emergenza durante l’anno in corso. All’inizio di marzo, la Banca Mondiale aveva fatto sapere di aver approvato un prestito dell’International Development Association (Ida) per un importo di 160 milioni di dollari, destinato a consentire al Camerun di estendere e modernizzare il proprio sistema di protezione sociale al fine di offrire un lavoro migliore prospettive per i giovani cittadini in situazioni precarie.