Gli Stati Uniti ritireranno i consiglieri militari operativi in Camerun in segno di protesta contro per le accuse di gravi violazioni dei diritti umani da parte delle sue forze di sicurezza di Yaoundé nelle regioni nord-ovest, sud-ovest ed estremo nord.
Secondo il funzionario, gli Stati Uniti metteranno fine al programma di addestramento sugli aerei C-130, non consegneranno di quattro imbarcazioni, nove veicoli corazzati e non ultimeranno il potenziamento di un velivolo Cessna per il battaglione di intervento rapido del Camerun.
Inoltre, gli Stati Uniti hanno ritirato l’offerta al Camerun di far parte del Programma di partenariato pubblico, un programma di cooperazione militare.
«Non prendiamo queste misure alla leggera – ha detto un funzionario del Pentagono -, ma continueremo nella riduzione dell’assistenza militare se le condizioni lo richiederanno».
Il Camerun ha collaborato strettamente con gli Stati Uniti nella lotta contro il gruppo jihadista Boko Haram nell’Africa occidentale e centrale. Ma i gruppi per i diritti umani accusano le autorità di usare la lotta contro Boko Haram per reprimere gli oppositori politici, e condurre arresti arbitrari e torturare le persone.
Intanto prosegue la crisi politica camerunese. Le autorità hanno arrestato il leader dell’opposizione Maurice Kamto a gennaio, accusandolo di mobilitare il dissenso contro il presidente Paul Biya, che ha governato il paese dal 1982. Biya è accusato dall’opposizione e dai gruppi per i diritti di crollare nella regione sud-occidentale anglofona di portare avanti una repressione violenta.