Camerun, Human rights watch accusa i militari di abusi nel Noso

di claudia
soldati camerunesi

I soldati camerunesi “hanno ucciso sommariamente almeno 10 persone e hanno commesso diversi altri abusi tra il 24 aprile e il 12 giugno durante le operazioni di anti-insurrezione nella regione nord-occidentale del Camerun”: lo denuncia l’organizzazione non governativa internazionale Human rights watch (Hrw), sostenendo che i soldati hanno anche bruciato 12 case, distrutto e saccheggiato centri sanitari, detenuto arbitrariamente almeno 26 persone e, secondo quanto riferito, ne hanno allontanate con la forza altre 17.

“Invece di proteggere la popolazione dalle minacce poste dai gruppi armati, le forze di sicurezza camerunesi hanno commesso gravi violazioni contro i civili, costringendo molti di loro a fuggire dalle loro case”, ha affermato la ricercatrice Ilaria Allegrozzi, Senior per l’Africa centrale presso Hrw. L’organizzazione invita  le autorità camerunesi a svolgere indagini credibili e imparziali su questi gravi abusi.

Le affermazioni di Allegrozzi si basano su interviste telefoniche con 35 persone a conoscenza di quattro incidenti in cui le forze di sicurezza avrebbero commesso gravi abusi. Gli intervistati includevano 16 testimoni, 8 familiari delle vittime, un leader della comunità, 3 giornalisti, 5 membri di organizzazioni della società civile e 2 avvocati per i diritti umani. Gli incidenti sono avvenuti dentro e intorno alle città e ai villaggi di Belo, Chomba, Missong e Ndop. Human Rights Watch ha anche esaminato 53 fotografie e 16 video, condivisi direttamente con i suoi ricercatori, che mostrano le prove delle violazioni commesse da questi soldati.

Tali violazioni sono state commesse durante operazioni militari contro gruppi armati separatisti che hanno preso le armi da cinque anni per l’indipendenza delle due regioni anglofone, il Nord-Ovest e il Sud-Ovest (Noso). Human Rights Watch ha anche documentato gravi abusi da parte di combattenti separatisti durante lo stesso periodo, inclusi uccisioni e rapimenti di civili, nonché attacchi a studenti, insegnanti e scuole.

Human Rights Watch, Amnesty International e altri hanno anche documentato un modello consolidato di uso della detenzione illegale e della tortura durante la detenzione in Camerun. Episodi di abusi sono descritti dettagliatamente da Hrw nel suo rapporto pubblicato ieri. 

Il partito di governo camerunese Rdpc, attraverso la voce di un suo esponente, Lucien Bidima Bisso, ha criticato il documento di Human Rights Watch: “è davvero deplorevole notare come ancora una volta, alcune ong, con complicità sia interne che esterne, e di partiti politici, continuano a sostenere quello che accade nel Nord-Est e nel Sud-Ovest”, ha detto Bisso, nel corso del debrief del telegiornale di ieri sera di Equinoxe Tv. In sostanza, l’esponente del partito di Paul Biya accusa a sua volta Hrw di Fare il gioco delle milizie secessioniste. “Perché non denunciano mai le atrocità che commettono queste milizie?”, ha detto, citando esempi di violenza inaudita perpetrati dai combattenti separatisti.

Lucien Bidima Bisso ha affermato che il conflitto in atto è una questione intra-camerunese è che “c’è un complotto per destabilizzare il Camerun, prendere il controllo delle risorse”. Bisso ha poi detto di trovare assurdo il fatto che “alcune ong e persone continuano a sostenere questa sporca guerra”. Ha poi evidenziato che le conclusioni di Hrw si sono basate su interviste telefoniche, un metodo che le rende poco affidabili.

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