Camerun – I vescovi: «Lavoriamo per la pace con gli anglofoni»

di Enrico Casale
soldati camerunesi

I vescovi camerunensi hanno inviato «un grido di angoscia»  per il deterioramento della situazione di sicurezza nelle regioni anglofone del Camerun, chiedendo una mediazione politica per evitare «inutili guerre civili».

«Noi, vescovi del Camerun, crediamo che occorra ora una mediazione per trovare una via d’uscita dalla crisi» nelle regioni anglofone del Sud-Ovest e del Nord-Ovest, spiegano i prelati. E hanno chiesto: «Salviamo il nostro Paese, il Camerun, da una guerra civile inutile e infondata».

«Fermiamo ogni forma di violenza e smettiamola di ucciderci a vicenda», hanno chiesto, invitando le parti a «percorrere il cammino del dialogo, della riconciliazione, della giustizia e della pace».

I vescovi ricordano che «dal 2016, le regioni del Nord-Ovest e del Sud-Ovest stanno vivendo situazioni difficili, segnate da violenze inumane, cieche, mostruose e una radicalizzazione delle posizioni che ci preoccupano».

Nel Nord-Ovest e del Sud-Ovest, i combattimenti sono diventati quasi quotidiani tra le forze di sicurezza camerunesi e le milizie che chiedono l’indipendenza.  Secondo l’International Crisis Group (ICG), «almeno 120 civili e almeno 43 membri delle forze di sicurezza sono stati uccisi dalla fine del 2016. Non si conosce il numero delle vittime tra i  separatisti.

 

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