Camerun, il giornalista Vamoulke condannato a 20 anni

di claudia

La giustizia camerunese non lascia scampo al giornalista Amadou Vamoulke, ex direttore della televisione pubblica Crtv, condannandolo a 20 anni di carcere. Il verdetto è stato pronunciato ieri, mentre Vamoulke si trova già in carcere da otto anni, ed è già stato condannato a una condanna a 12 anni nel 2022, per accuse simili. I suoi parenti denunciano un accanimento giudiziario. L’uomo ha già 74 anni e la sua salute non è delle migliori.

Vamoulke è stato riconosciuto colpevole di appropriazione indebita, ma numerose voci della società civile sostengono che il giornalista sia vittima della sua integrità e del suo rifiuto di sottoporti ai diktat del potere.

“Conosco Amadou personalmente”, ha twittato l’avvocato Akere Muna, un noto attivista anti corruzione, “ quando è entrato a far parte della Crtv, ha tagliato il suo stipendio e i suoi benefit e ha ridotto drasticamente le elargizioni ai membri del consiglio. Il suo ex collega, Alain Massé, di Rfi, lo ha definito “Mr. Clean dei media pubblici”, notando come abbia optato per hotel a 2 stelle mentre altri hanno soggiornato in sistemazioni di lusso. Ho parlato con l’ex presidente della Independent Procurement Commission presso la Crtv, che ha elogiato la trasparenza e l’integrità di Vamoulke, affermando che non si è mai coinvolto in questioni di appalti”.

Akere Muna sottolinea che inizialmente era stato accusato di appropriazione indebita di 16 miliardi di franchi Cfa, che sorprendentemente si sono ridotti a soli 2 miliardi nella sentenza. Il suo processo è stato rinviato ben 178 volte. “Questo caso rimane un mistero per me”, afferma Akere Muna.

“Oltre alla posizione delle Nazioni Unite, ha ricevuto il sostegno di numerose organizzazioni professionali e per i diritti umani in oltre 40 Paesi. Sono sia sbalordito che angosciato dalla distruzione della vita di un essere umano dignitoso, soprattutto quando, nello stesso Paese, individui corrotti mostrano apertamente miliardi ottenuti tramite tangenti”, ha proseguito l’attivista, facendo riferimento, ad esempio, al caso della compagnia Glencore.

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