Camerun: sanzionate diverse Ong, una pioggia di critiche e reazioni

di claudia

Il ministero dell’Amministrazione Territoriale del Camerun ha sospeso o messo al bando cinque Ong operanti nel Paese per irregolarità finanziarie e violazioni della legge. Diverse personalità note della società camerunese stanno reagendo a queste sanzioni.

Nel mirino del ministero ci sono la Redhac 1 (Rete per i diritti umani dell’Africa centrale), Reach Out Cameroon e l’Associazione Caritativa Socioculturale. Sono state invece vietate la Redhac 2 e la Fondazione Nanje Inc per aver operato illegalmente.

L’avvocato Akere Muna, attivista anti corruzione, ritiene preoccupanti queste sospensioni. “Questa azione non solo contraddice i principi sanciti dalla nostra Costituzione, ma evidenzia anche la chiara intenzione del governo di restringere ulteriormente lo spazio già limitato a disposizione della società civile”, ha affermato in una dichiarazione sui social network. Queste decisioni, ha aggiunto, minano i valori democratici e i diritti fondamentali dei cittadini di riunirsi ed esprimersi liberamente. “Questa misura è sintomatica di problemi più ampi che affliggono la nostra nazione, tra cui l’allarmante prevalenza dell’impunità, della corruzione dilagante e del maltrattamento dei cittadini”, ha affermato. Esprimendo la necessità che i camerunesi si uniscano per difendere i principi di giustizia, trasparenza e diritti umani, ha sottolineato l’incapacità del governo di collaborare con la società civile. “Il governo, in uno stato di panico, non sembra in grado di impegnarsi in modo costruttivo con le organizzazioni della società civile e di garantire che i diritti di tutti i cittadini siano rispettati e tutelati”, ha affermato.

Anche il leader dell’opposizione, Maurice Kamto, del Mrc, ha criticato la decisione ministero, in una dichiarazione condivisa su X. Ha definito la decisione un “duro colpo” per la libertà e i diritti umani in Camerun. Ha espresso profonda preoccupazione per la messa al bando di Redhac 2, un’organizzazione ben nota per la difesa dei diritti dei camerunesi.

Altri leader politici, come Cyrille Sam Mbaka, presidente nazionale dell’Alleanza delle Forze Progressiste (Afp), Christian Massoma, segretario della federazione regionale del Mrc Littoral 1 accusano le autorità della Repubblica di voler creare tensioni a pochi mesi dalle elezioni presidenziali e di voler mettere a tacere le voci dissenzienti.

La nota avvocata per i diritti umani Alice Nkom (foto di apertura) ha addirittura, davanti alle telecamere di un’emittente privata, rotto i sigilli posti all’ingresso del Redhac, a Douala, di cui è una delle esponenti. 

Copyright foto di apertura: Céline Camoin

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