Camerun, scandalo malversazioni al ministero delle Finanze

di claudia
ministero finanze

Quasi 1.800 dipendenti del ministero delle Finanze camerunese sono stati convocati al Controllo superiore dello Stato (Consupe) per rispondere di presunte malversazioni di fondi pubblici tra il 2010 e il 2021. Il nuovo scandalo che travolge il pesante apparato statale del Camerun è stato battezzato “linea 65 e 94”, in riferimento ai capitoli di spese: il 65 riguarda le spese comuni di funzionamento e il 94 gli interventi per investimenti.

Secondo alcune fonti giornalistiche, alcuni funzionari avrebbero lasciato il Paese per sottrarsi a possibili guai giudiziari. La verifica dei conti della gestione delle risorse dei capitoli 65 e 94 è stata ordinata dal capo dello Stato Paul Biya ed è effettuata dal ministero delegato alla presidenza incaricato del controllo superiore dello Stato.

Tra le irregolarità registrate, spese in eccesso per giorni di missioni, che in alcuni casi hanno raggiunto 600 in un anno per una sola persona, quando il tetto massimo è di 100. In altri casi, dipendenti hanno ricevuto il pagamento di missioni mai realizzate, il che posta a pensare all’esistenza di missioni fittizie.

Questo nuovo scandalo si aggiunge a fascicoli già aperti per malversazioni di fondi dello Stato camerunese, tra cui il “covidgate”, che riguarda la gestione dei fondi di emergenza per la pandemia di Covid-19. CamerounWeb cita inoltre la costruzione dell’autostrada Yaoundé-Nsimalen (dalla capitale all’aeroporto), solo 10,9 km costato in nove anni 200 miliardi di franchi Cfa (306 milioni di euro), il caso della diga idroelettrica di Mekin, già costato 100 miliardi di Cfa e non ancora consegnato, o ancora quello del complesso sportivo di Olembé.

La linea 94, gestita dal Ministero dell’Economia, e la linea 65, stanno alimentando molti sospetti nell’opinione pubblica. In particolare per l’opacità che regna intorno alla loro gestione e per il volume dei fondi destinati a questi due capitoli di bilancio. Secondo la legge transattiva 2020, che è il rapporto sull’esecuzione della legge finanziaria, pur beneficiando di uno stanziamento iniziale di 272,8 miliardi di Fcfa, la linea 65 ha chiuso l’esercizio finanziario 2020 con uno stanziamento “rivisto” di 570 miliardi di Fcfa, consumato a fine esercizio per il 99,7%. 

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