Il processo sull’omicidio del giornalista camerunese Martinez Zogo può ormai iniziare. Il tribunale militare di Yaoundé incaricato del caso ha annunciato la fine della fase di indagine giudiziaria e tutti gli occhi sono ora puntati sul tribunale militare per la fase processuale dei 17 imputati interessati.
È con un documento di 20 pagine che il magistrato colonnello Pierrot Narcisse Nzie nominato giudice istruttore del tribunale militare il 18 dicembre ha chiuso le sue indagini sul caso Martinez Zogo.
L’inchiesta ha rivelato che il giornalista, noto per il suo impegno contro il malgoverno il clientelismo, la corruzione, è stato seguito tra il 6 e il 17 gennaio 2023 da tre agenti della Direzione generale della sicurezza (Dgre, servizi di intelligence). Il giudice ha rivelato i nomi degli agenti che hanno partecipato all’operazione di rapimento. Dati di localizzazione hanno permesso di scoprire che due agenti sono tornati sul posto dove Zogo è stato torturato per ‘finire il lavoro’.
Uno dei principali imputati è Leopold Maxime Eko Eko, ex capo del servizio di controspionaggio camerunese Dgre, accusato di “complicità nella tortura. I suoi legali hanno scelto la via di un comunicato stampa per esprimere che Eko Eko è “impaziente per l’apertura di questo processo” che spera sia “giusto, giusto e imparziale”. Processo che, auspica, “gli darà l’opportunità di dimostrare la sua innocenza”.
Un altro imputato di spicco è il businessman e magnate dei media Jean-Pierre Amougou Belinga anch’egli processato per “complicità di tortura”.
Martinez Zogo, nato Arsène Salomon Mbani Zogo il 29 settembre 1972 a Yaoundé e morto assassinato il 17 gennaio 2023 nella stessa città, è stato un giornalista e conduttore radiofonico. Al momento dell’uccisione lavorava per Amplitude Fm. Il caso ha suscitato, e continua a farlo, grande sgomento. Il corpo torturato di Martinez Zogo è stato ritrovato il 22 gennaio 2023 a Soa, un sobborgo di Yaoundé, capitale del Camerun
