Sei bambini sui 10 anni s’inventano nuovi giochi e rubano frutti di guava, per ingannare lo stomaco, nel quartiere buono della loro città, Bulawayo (Zimbabwe). Alter ego dell’autrice, l’io narrante, di nome Darling, è una ragazzina vivace e riflessiva – anche i dialoghi, non evidenziati da virgolette, sono sussunti nel suo flusso di coscienza. Darling “sa” che un giorno lascerà il suo Paese «di cacca» per l’America, dove vive una zia.
Un’opera sull’immigrazione, dunque, divertente, tenera e drammatica, su un’Africa urbana e attualissima, con mille frecciate di satira sociale e politica. Romanzo d’esordio (con una prima parte preferibile alla seconda) di un’autrice giovane e già pluripremiata.
Bompiani, 2014, pp. 267, € 18,00