Centrafrica, Bangui comunica a Parigi la fine del decanato

di claudia
Baipo-Témon

Il ministero degli Affari esteri della Repubblica Centrafricana (Car) ha fatto sapere, in una lettera al ministero degli Esteri francese, di voler abolire lo status di decano concesso storicamente all’ambasciatore francese a Bangui. Lo status del corpo diplomatico è sempre andato all’ambasciatore di Parigi in Car, in virtù di un antico accordo di cooperazione tra i due Paesi, mai abolito. Lo riporta Rfi.

Si tratta dell’ennesimo segnale di deterioramento nei rapporti tra Bangui e Parigi. La decisione centrafricana è stata comunicata in una lettera personale della ministra degli Esteri centrafricana Sylvie Baipo-Témon (nella foto), alla sua collega francese, Catherine Colonna. Una prima versione della lettera, piena di errori ma trapelata sui social network lunedì, è stata cancellata e sostituita da un nuovo documento in cui si usano parole dure contro l’ambasciatore francese in Car, Jean-Marc Grosgurin, accusato di “atteggiamenti irrispettosi agli inviti del capo dello Stato” e di indulgere in “disinformazione” sui social network. Nella sua lettera, la ministra centrafricana tende a minimizzare l’escalation di tensioni con Parigi: “Non è un’escalation nei rapporti con la Francia ma è la personalità stessa dell’ambasciatore” ad essere oggetto di contestazioni da parte di Bangui.

Martedì l’ambasciatore francese Jean-Marc Grosgurin ha twittato denunciando “le manipolazioni grottesche e fuorvianti” delle autorità centrafricane sul suo operato.

Il privilegio di cui gode la Francia con il decanato in Car risale al giorno dell’indipendenza del Centrafrica, il 13 agosto 1960. Si tratta, questo, dell’ennesimo capitolo circa le tensioni diplomatiche, militari e politiche tra Bangui e Parigi, già ai ferri corti da quando il presidente centrafricano Touadera ha chiamato nel Paese il gruppo paramilitare russo Wagner, che si occupa dell’addestramento delle truppe centrafricane e della sicurezza personale dello stesso presidente Touadera. All’interno della cupola del potere centrafricano sono in molti a spingere per una rottura definitiva con Parigi e un avvicinamento chiaro a Mosca, magari prima del referendum che probabilmente porterà Touadera a poter correre per un terzo mandato presidenziale. 

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